L'arte è la mia condanna. Non ho scelto io di iniziare a disegnare, poi a dipingere, a scrivere e suonare allo stesso tempo. Una forza oscura prese le mie mani, e guidò la mia oscura energia. Io svuotai così il mio dolore e lo rinchiusi dentro le mie creazioni.Di quel periodo non rimane nulla:...
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L'arte è la mia condanna. Non ho scelto io di iniziare a disegnare, poi a dipingere, a scrivere e suonare allo stesso tempo. Una forza oscura prese le mie mani, e guidò la mia oscura energia. Io svuotai così il mio dolore e lo rinchiusi dentro le mie creazioni.Di quel periodo non rimane nulla: bruciai tutto. Dei successivi miei periodi oscuri si è salvato sfortunatamente qualcosa, ancora non andato e in fumo. Sono nata su di un 'isola maledetta,l in un paese malato, e presto mi liberai della mia vita terrena e il dolore mi portò lontano, a Londra, dove creai e distrussi quadri,installazioni,opere teatrali,quaderni,sculture,...Creo e distruggo ciò che creo. Io sono e non sono. Mi struggo per questo perenne creare e ho tentato più volte di liberarmi da questa mia prigione senza riuscirci. Questo dono, questo potere, questo tormento di colori e parole, è il nettare delle mie giornate. Tutto il resto è solo un amaro contorno.
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